Lo studio analizza la rilevanza, le caratteristiche e l’evoluzione del lavoro in somministrazione in Italia negli ultimi dodici anni – dal 2010 sino ad oggi – ponendo particolare attenzione alle caratteristiche dei lavoratori in somministrazione, ai percorsi lavorativi dei più giovani ed alle transizioni lavorative. L’analisi proposta intende fornire una rappresentazione empirica dell’evoluzione del lavoro in somministrazione sia da un punto di vista quantitativo che giuslavoristico, per consentire di apprezzare utilità e criticità dell’istituto.
Le informazioni per la realizzazione della ricerca sono state elaborate dall’Università degli Studi Roma Tre e da LabChain (Centro interuniversitario di studi avanzati su innovazione tecnologica, blockchain e politiche del lavoro) a partire dai big data di fonte amministrativa, forniti sulla base di una specifica convenzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La base dati è costituita da un campione esclusivo del sistema delle Comunicazioni Obbligatorie (CO) fornito dal Ministero del Lavoro (ML) al Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tre, in quanto ente ricerca riconosciuto dal COMSTAT1 e comprende due differenti fonti informative, aggiornate trimestralmente, relative al sistema delle CO: Unilav2, riferito alle comunicazioni amministrative dei rapporti di lavoro di tutti i datori di lavoro sia pubblici che privati e Unisomm3, dedicato alle comunicazioni amministrative delle agenzie del lavoro riferite ai rapporti di lavoro in somministrazione e alle missioni.
Le informazioni del campione utilizzato consentono di catturare l’intera domanda di lavoro4 da parte delle aziende nel mercato del lavoro italiano e di sviluppare un’indagine della domanda di somministrazione rispetto alla domanda di lavoro complessivamente intesa.
Si tratta di un patrimonio informativo unico, per ampiezza e completezza dei dati, che consente – da un lato – di osservare il flusso complessivo di attivazioni, disattivazioni e modifiche intervenute nei rapporti di lavoro oggetto di comunicazione e – dall’altro – di analizzare in profondità l’intera domanda di lavoro dipendente in Italia sia diretta, sia veicolata dalle agenzie di somministrazione5.
Benché inizialmente il ricorso al lavoro in somministrazione si sia rivelato prevalentemente destinato a contratti a termine e con un peso residuale sull’intero mercato del lavoro italiano, dopo circa vent’anni dalla sua istituzione, tale istituto si è fortemente evoluto rispondendo alle principali sfide e riforme del
mercato del lavoro italiano e internazionale. Il peso sull’intera domanda di lavoro è fortemente cresciuto nel tempo, così come il numero stesso di lavoratori occupati in somministrazione, non soltanto a tempo determinato. Infatti, ad oggi più di un quinto dei lavoratori in somministrazione ha un contratto di somministrazione a tempo indeterminato.
Nel periodo osservato il quadro normativo riferito al contratto di somministrazione di lavoro ha fatto registrare modificazioni sostanziali, passando da previsioni relative a necessità di ragioni di carattere tecnico, produttivo e organizzativo legittimanti, con relativo limite di successione di contratti a termine (decreto Biagi); alla eliminazione delle ragioni giustificatrici (decreto Poletti e Jobs Act) fino ad approdare a più stringenti limiti di utilizzo e meccanismi di contingentamento (decreto Dignità). L’utilizzo effettivo della somministrazione è strettamente correlato, come si vedrà, in una relazione bidirezionale, con i detti interventi normativi.
La ricerca offre una panoramica quantitativa su base storico-cronologica dell’evoluzione del lavoro in somministrazione, esaminando sia le caratteristiche anagrafiche e professionali dei lavoratori occupati tramite tale fattispecie contrattuale, sia il mutamento nel tempo della domanda di lavoro, con riferimento alle citate riforme ma anche a sfide inattese, come quella dovuta alla pandemia.
Inoltre, verranno proposti due approfondimenti: il primo sui percorsi lavorativi dei giovani lavoratori dopo il loro ingresso nel mercato del lavoro e sul ruolo che la somministrazione può avere sull’evoluzione di tali percorsi; il secondo sui differenti tempi di rientro e sulle transizioni occupazionali dei lavoratori cessati, in una prospettiva comparativa a seconda che si abbia un contratto di lavoro somministrato o un contratto di lavoro subordinato.